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MIRTO
Ha portamento arbustivo o di piccolo alberello, alto da 50 a 300 cm, molto
serrato.
La corteccia è rossiccia nei rami giovani, col tempo assume un colore
grigiastro.
Ha foglie opposte, persistenti, ovali-acute, coriacee, glabre e lucide, di
colore verde scuro superiormente, a margine intero, con molti punti
traslucidi in corrispondenza delle glandole aromatiche.
I fiori sono solitari e ascellari, profumati, lungamente peduncolati, di
colore bianco o roseo. Hanno simmetria raggiata, con calice gamosepalo
persistente e corolla dialipetala. L'androceo è composto da numerosi stami
ben evidenti per i lunghi filamenti. L'ovario è infero, suddiviso in 2-3
logge, terminante con uno stilo semplice, confuso fra gli stami e un piccolo
stimma. La fioritura, abbondante, ha luogo nella tarda primavera e
all'inizio dell'estate, da maggio a luglio. Un evento piuttosto frequente è
la seconda fioritura che si può verificare in tarda estate, da agosto a
settembre e, con autunni caldi, in ottobre. Il fenomeno è dovuto
principalmente a fattori genetici.
I frutti sono bacche globoso-ovoidali di colore nero-azzurastro, rosso-scuro
o più raramente biancastre, con numerosi semi reniformi. Maturano da
novembre a gennaio persistendo per un lungo periodo sulla pianta.
Per il suo contenuto in olio essenziale (mirtolo, contenente mirtenolo e
geraniolo e altri principi attivi minori), tannini e resine, è
un'interessante pianta dalle proprietà aromatiche e officinali. Al mirto
sono attribuite proprietà balsamiche, antiinfiammatorie, astringenti,
leggermente antisettiche, pertanto trova impiego in campo erboristico e
farmaceutico per la cura di affezioni a carico dell'apparato digerente e del
sistema respiratorio. Dalla distillazione delle foglie e dei fiori si
ottiene una lozione tonica per uso eudermico. La resa in olio essenziale
della distillazione del mirto è alquanto bassa.
Il prodotto più importante, dal punto di vista quantitativo, è
rappresentato dalle bacche, utilizzate per la preparazione del Liquore di
Mirto propriamente detto, ottenuto per infusione alcolica delle bacche
attraverso macerazione o corrente di vapore. Un liquore di minore diffusione
è il Mirto Bianco, ottenuto per infusione idroalcolica dei giovani
germogli, erroneamente confuso con una variante del liquore di mirto
propriamente detto ottenuto per infusione delle bacche di varietà a frutto
non pigmentato.
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