L-5-Idrossitriptofano
Intermedio di trasformazione del triptofano in serotonina, presente
ad elevate concentrazioni nei semi della Griffonia Simplicifolia
Applicazioni Depressione Obesità Emicrania, cefalea e sindromi
dolorose Morbo di Parkinson Disturbi del sonno
GRIFFONIA SIMPICIFOLIA
La Griffonia
Simplicifolia, pianta che cresce in regioni dell'Africa Occidentale,
quali Ghana, Costa d'Avorio, Togo, era utilizzata in toto già
nell'antica tradizione africana: la corteccia e la radice come
stecca da masticare; le foglie per guarire le ferite, mentre il
succo che se ne estrae come clistere e per il trattamento di
disturbi renali; il decotto delle foglie contro il vomito e come
afrodisiaco; la poltiglia della corteccia come cerotto su leggere
lesioni1,2. Studi condotti dal 19603 sui semi di questa
Leguminosa, nota anche come “fagiolo africano”4, hanno evidenziato
la presenza di diversi derivati indolici, quali
5-idrossi-levo-triptofano, acido indolo-3-acetilaspartico e acido
5-idrossi indolo-3-acetico. La scoperta di così elevate
concentrazioni di L-5-HTP è stata di notevole importanza per diversi
motivi: ha messo in risalto un inusuale sistema metabolico
potenzialmente molto utile per studi comparativi e filogenetici, ha
offerto la possibilità di studiare il processo di idrossilazione del
triptofano in una pianta, ha consentito di spiegare le innumerevoli
proprietà che questa pianta, patrimonio dei popoli africani,
racchiude in sé, ma soprattutto ha eletto la Griffonia a ricca fonte
di 5-HTP. Ma focalizziamo, a questo punto, la nostra attenzione
sul L-5-IDROSSITRIPTOFANO, per scoprire insieme le sue
potenzialità.
L-5-IDROSSITRIPTOFANO
Brevi nozioni
farmacologiche: sintesi della serotonina
Il
5-idrossitriptofano, o acido L-?-amino-?-(5-idrossiindolil)
propionico, deriva dal triptofano, aminoacido essenziale, noto per
essere il precursore dell'idrossitriptamina, o serotonina (5-HT);
più precisamente il 5-HTP rappresenta lo step intermedio di
trasformazione del triptofano in serotonina, trasformazione che
avviene a livello sinaptico. Il triptofano, da cui è
sintetizzata a livello endogeno la serotonina, è presente in
numerosi cibi, soprattutto carne e latticini. Questo aminoacido
essenziale si trova disponibile nel plasma, sia in forma libera, sia
legato alle proteine plasmatiche, ma solo la forma libera, in
competizione con altri aminoacidi, riesce ad attraversare la
barriera ematoencefalica per essere, poi, trasformata, da specifici
enzimi, in 5-HTP, prima, e quindi, per opera della
L-aminoacido-decarbossilasi, in serotonina; quest'ultima viene a sua
volta, disattivata per trasformazione in acido
5-idrossiindolo-3-acetico (5-HIAA) per opera di enzimi mitocondriali
(MAO). In definitiva, solo una piccolissima percentuale del
triptofano assunto con i cibi è trasformato in
serotonina2.
Ruolo della Serotonina e potenzialità del
5-idrossitriptofano contro depressione ed obesità
La
serotonina svolge un ruolo significativo come neuromediatore nella
regolazione di molteplici attività a livello del Sistema Nervoso
Centrale, quali controllo della soglia del dolore, induzione del
sonno, regolazione dell'attività endocrina ipofisaria, eccitabilità
neuronale, termoregolazione, appetito, comportamento sessuale,
aggressività. Molteplici studi hanno dimostrato che un aumento dei
livelli della serotonina porta ad innalzamento del tono dell'umore,
diminuzione dell'appetito, miglioramento del sonno. Viceversa,
sindromi depressive si manifestano, nella maggior parte dei casi, a
causa di un difetto di serotonina in determinate fessure sinaptiche
del cervello. Con il termine di SSRI (Selective Serotonin
Re-uptake Inhibitors) sono indicati quei farmaci in grado di
bloccare selettivamente la captazione della serotonina, o re-uptake,
da parte delle terminazioni nervose, con conseguente aumento del
livello di questo neurotrasmettitore a livello sinaptico5.
Appartengono a questa classe farmaci quali fluoxetina, paroxetina
che presentano come indicazioni terapeutiche sindromi depressive,
accompagnate o meno da stati d'ansia e disturbi del sonno, forme di
obesità collegate a disagi psicologici, bulimie nervose. Un
aumento del livello della serotonina si può ottenere, però, anche in
modo più naturale, per esempio, aumentando il livello dei precursori
endogeni dell'idrossitriptamina, quale il L-5-HTP, che è risultato,
tra l'altro, da numerosi studi condotti tra il 1970 e 19803,7,
essere più potente rispetto ai farmaci sintetici antidepressivi
triciclici . Ciò consentirebbe, inoltre, di evitare molti degli
effetti indesiderati che gli SSRI, come la maggior parte dei
farmaci, arrecano al nostro organismo. Un aiuto “naturale”,
quindi, contro le sindromi depressive e certe forme di obesità
potrebbe essere rappresentato proprio dal L-5-idrossitriptofano. La
somministrazione di 5-HTP porta ad un significativo aumento dei
livelli di serotonina non legandosi alle proteine plasmatiche, non
competendo con altri aminoacidi nell'attraversamento della barriera
ematoencefalica, non essendo metabolizzato in acido nicotinico come
avviene per il triptofano2.
Farmacocinetica del
5-HTP
Il 5-HTP, è rapidamente assorbito per via orale; non si
lega alle proteine plasmatiche; attraversa velocemente la barriera
ematoencefalica per poi essere convertito in serotonina; è, quindi,
eliminato per via renale come 5-HIAA.
APPLICAZIONI
CLINICHE E POSOLOGIA
Depressione e obesità
L'efficacia
antidepressiva del 5-HTP è stata studiata in più di 500 pazienti
trattati con dosaggi da 50 mg/die a 600 mg/die per un periodo da 4
settimane a 8 mesi, e si è evidenziata una riduzione dell'intensità
depressiva e dei sintomi depressivi. Un notevole miglioramento si è
riscontrato nel 70 % dei pazienti trattati6-18. La dose
raccomandata di 5-HTP è di 100 mg al giorno, da suddividersi in tre
somministrazioni. Tale dose va poi aumentata gradualmente fino a
300-600 mg al giorno (dose di mantenimento). Questo dosaggio
consente anche una riduzione dell'appetito, con un ovvio conseguente
aiuto in particolari in caso di obesità. Sono possibili
associazioni del L-5 HTP alle altre terapie specifiche, ma in tal
caso la somministrazione deve essere effettuata con cautela.
Emicrania e cefalea
È stata evidenziato un
collegamento tra serotonina e gli attacchi di emicrania19,20,21. Più
precisamente, è stato osservato durante questi attacchi una
significativa riduzione dei livelli plasmatici di serotonina, con un
incremento di quelli di 5-HIAA nelle urine. Studi clinici su
oltre 400 pazienti hanno evidenziato un miglioramento delle
emicranie e cefalee, sia come frequenza che come gravità; il 74% dei
pazienti ha risposto al trattamento; nell'86% dei casi si è
riscontrato un miglioramento dei sintomi di sindrome dolorose22-32.
Altre applicazioni
Il 5-HTP si è rivelato utile anche
nel trattamento del Morbo di Parkinson e dei disturbi del
sonno.
Il Morbo di Parkinson, come è noto, è collegato ad una
deficienza di dopamina a livello centrale. Si ritiene però esserci
un collegamento anche con un deficit di serotonina. La causa di
questo collegamento andrebbe ricercata nell'enzima
L-AA-decarbossilasi, alla cui attività è legata sia la sintesi della
dopamina sia quella della serotonina; la somministrazione cronica di
levo-Dopa, in pazienti affetti da Parkinson, porta ad
un'utilizzazione competitiva dell'enzima nei confronti della sintesi
di serotonina, con conseguente deficit di serotonina; ciò causa la
comparsa nei pazienti di sindrome ipercinetiche e
psicotiche33,34. Dosi di 100-300 mg/die di 5-HTP somministrate in
associazione con l-Dopa, hanno portato in pazienti, affetti da
Parkinson, riduzione dei tremori, miglioramento dello stato
depressivo, della rigidità e della acinesia35,36.
Infine,
somministrazioni di 300 mg/die in adulti e di 100 mg/die in bambini
di L-5HTP hanno evidenziato un miglioramento dei disordini del
sonno, per una correlazione tra serotonina, qualità del sonno e fase
REM37/40.
INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE ED EFFETTI
COLLATERALI
Studi tossicologici hanno evidenziato, a carico
del 5-HPT, valori trascurabili rispetto alle dosi terapeutiche;
infatti, nel topo hanno evidenziato una DL50 per Os pari a 2500
mg/kg, mentre la DL50 i.p. è risultata pari a 1400mg/Kg; nessuna
attività teratogena nel ratto e nel coniglio4. Sono state invece
evidenziate, da ricercatori della FDA, casi di Sindrome da
Eosinofilia-Mialgia (EMS) in associazione a somministrazione di
prodotti a base di 5-HTP commercializzati come integratori
dietetici. Al momento, però, l'FDA non è in grado di stabilire se la
causa di questa sindrome, caratterizzata da aumento di globuli
bianchi e seri dolori muscolari sia da attribuire al L-Triptofano,
al 5-HTP o ad alcune impurità rilevate in questi prodotti. Come
effetti collaterali, la somministrazione di L-5HTP può indurre
nausea, occasionalmente vomito e altri disturbi gastrointestinali
che generalmente diminuiscono o addirittura scompaiono dopo
stabilizzazione del dosaggio. Sono stati segnalati casi di deboli e
transitorie variazioni nella pressione sanguigna, raramente
palpitazioni, mal di testa, insonnia.
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